Economia : Una forma molto speciale di terrorismo

Ecco un difficile esperimento che riguarda due persone che hanno emesso del danaro. Uno di loro ha emesso monete di oro ed argento che oggi valgono, in dollari, più di quanto sono costate all’epoca dell’acquisto. L’altro ha emesso dei biglietti di carta che oggi valgono solo una frazione dell’oro ed argento che valevano al tempo dell’emissione.

Una di queste due persone sta affrontando la possibilità di dover passare anni in prigione perchè una giuria federale ha valutato l’emissione di denaro che ha fatto, un crimine. L’altra persona invece non solo è a piede libero, ma viene trattato dalle autorità con rispetto e deferenza.

Chi dei due è chi?

Si scopre che l’uomo a piede libero è Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve. Una banconota da un dollaro emessa dalla sua banca che abbastanza recentemente – diciamo all’inizio della prima carica del presidente Bush – valeva 1/265 di un oncia d’oro, oggi invece vale meno di 1/1400 della stessa oncia. L’uomo che ha emesso le monete che oggi valgono più dollari di quando sono state emesse è Bernard von NotHaus, di anni 67. Ha chiamato le sue monete “Liberty Dollars”, coniate in modo simile al denaro emesso dal governo, ed anche se hanno più che mantenuto il loro valore, si scopre che sono contro la legge.

Von NotHaus aveva promesso un “processo spettacolare” quando, nel 2007, fu intervistato da Joseph Goldstein [editore del New York Sun, NdT]. All’epoca von NotHaus si aspettava di venir incriminato, cosa effettivamente avvenuta, per l’emissione di moneta che aveva effettuato. Durante l’intervista con Mr. Goldstein, NotHaus si vantò che avrebbe “messo sotto processo il sistema monetario di questa nazione”. Ma in realtà l’evento, cioè il processo a von NotHaus, che si tenne a Statesville nel North Carolina, durò appena otto giorni. La giuria ha emesso il verdetto di colpevolezza dopo aver riflettuto nemmeno due ore. Servirà come monito per capire la difficoltà nell’illustrare la logica del nostro sistema monetario.

Con questo non vogliamo suggerire che il processo sia stato fatto male oppure che la colpevolezza non sia corretta. La legge degli Stati Uniti prevede multa o imprigionamento per chiunque, “ad eccezione da chi è autorizzato dallo stato, emette o diffonde, o prova ad emettere o diffondere, ogni tipo di moneta d’oro o argento o altri metalli, o leghe di metalli, da usare come moneta, sia che assomigli a moneta degli Stati Uniti oppure di nazioni estere, o con un design originale […]”. Il dipartimento della giustizia, in un comunicato stampa riguardo il verdetto, sostiene che von NotHaus stava mettendo in circolazione queste monete con proprio con l’intento di fare in modo che si introducessero “nel sistema monetario degli Stati Uniti”.

E non vogliamo nemmeno suggerire che il Sig. Bernanke ed i suoi colleghi della Federal Reserve hanno violato le leggi penali degli Stati Uniti emmettendo della valuta dal nulla. Nè vogliamo lasciar intendere che i funzionari ed i direttori della Fed non siano persone oneste e rispettabili. La Federal Reserve negli ultimi anni ha vinto la maggior parte delle sue battaglie nei tribunali federali, anche se non sono ancora stati presi in considerazione tutti gli aspetti delle sfide costituzionali.

Quello che invece vogliamo mostrare è che il contrasto tra la Fed e von NotHaus è un esempio di come lo scandalo non sia in quello che è illegale, ma in quello che è legale. Quando il Sig. Goldstein intervistò il Sig. von NotHaus nel 2007 stava vendendo monete da un oncia d’argento per 20 dollari, che come fece notare il Sig. Goldstein, era diversi dollari più di quanto costasse quell’argento all’epoca. Ma quel periodo è stato anche l’inizio di un collasso nel valore delle banconote della Federal Reserve, che sono arrivate oggi al punto in cui un dollaro vale meno di un trentesimo di un oncia di argento. E quindi quale dei due acquirenti ha subito un danno, quello che ha acquistato con 20 dollari una moneta Liberty composta da un’oncia d’argento, oppure colui che si è tenuto la sua mazzetta di banconote da 20 dollari della Federal Reserve?

“Una forma unica di terrorismo nazionale” è il modo con cui l’avvocato del distretto del North Carolina, Anne M. Tompkins, descrive i tentativi di “minare la legittima moneta di questo paese”. Il comunicato stampa del dipartimento di giustizia riferisce così le sue parole: “Sebbene queste forme di attività antigovernative non siano violente, sono altrettanto insidisiose e rappresentano un pericolo attuale e chiaro per la stabilità economica di questo paese”. Questo linguaggio ci sembra quantomeno assurdo. Potrebbe essere che le autorità monetarie americane abbiano paura che la loro stessa moneta venga dimostrata fallace. Il terrore monetario per il resto degli americani è il pericolo che ci sia un ulteriore collasso nel valore del dollaro, o, al contrario, una deflazione che renderà ancora più difficile, se non impossibile, ripagare i loro debiti.

I padri Fondatori dell’America avevano capito tutto ciò. Senza dubbio volevano una moneta nazionale. La costituzione che scrissero vietava la possibilità di usare come moneta qualunque cosa che non fosse oro o argento, ed è al congresso che la costituzione da il potere di emettere moneta e regolare il suo valore. Ma definirono prontamente un dollaro come 24.1g di argento, la stessa quantità presente nella moneta chiamata “Real da 8”, oppure l’equivalente in oro al valore di mercato. La documentazione lasciata dai Fondatori è piena di espressioni di orrore al pensiero di una moneta di carta. Richiesero che gli ufficiali del nostro governo imponessero le leggi che il congresso aveva dettato fintantochè un tribunale non gli avesse detto di fare altrimenti. Ma avrebbero capito l’istinto di un uomo che come von NotHas cercasse protezione da una svalutazione che i Fondatori avevano paura potesse essere per il denaro di carta, inevitabile.

Fonte: http://www.nysun.com/editorials/a-unique-form-of-terrorism/87269/
Traduzione di Dusty per Il Portico Dipinto