MESSINA: LA SQUADRA IN PARADISO, LA CITTÀ ALL’INFERNO

Riceviamo dalla Presidente del Consorzio Terre di Sicania Avv. Giovanna Livreri una lettera che sottoscriviamo interamente nel contenuto e che volentieri pubblichiamo:

“Grazie fratelli dell’associazione “L’Altra Sicilia”. Grazie di esistere


Grazie di essere vicini ai 108 imprenditori delusi e amareggiati, ai 50 Comuni Siciliani e ai due Enti Parco Siciliani che avevano creduto nel riscatto della Sicilia operosa attraverso la Sua Porta dell’Est: Messina, ma soprattutto grazie di comprendere come è ignobile che 60 tra buyers, delegati commerciali stranieri e giornalisti stranieri di tutto il mondo che erano stati invitati a partecipare alla Fiera quale rappresentanza vera e concreta della domanda di mercato internazionale siano stati mandati a casa dall’Ente Fiera di Messina.

Il Consorzio Terre di Sicania che presiedo è costituito da professionisti, imprenditori, comuni e associazioni culturali uniti nella speranza di potere affermare in Sicilia e nel mondo intero che il nostro prodotto è un bene culturale e quindi patrimonio del Popolo Siciliano ovunque esso dimori.
Tale filosofia la mettiamo in pratica con grandi sforzi e impegno professionale ed economico personale e molti tra i pubblici amministratori e i politici che ci leggono ci conoscono e sanno quanto amore, passione e autentico e sano valore poniamo nel promuovere e fare conoscere l’orgoglio di essere Siciliani.

Questa della Fiera di Messina è un’altra amara storia tutta siciliana che può’ succedere solo in Sicilia perché in altri luoghi quanto avvenuto sarebbe, oltre che incomprensibile, un vero attentato all’economia siciliana e alla sana amministrazione. In Europa chi amministra così la cosa pubblica sarebbe mandato correttamente a casa per incapacità manifesta.

Andiamo ai fatti…

Il Consorzio Terre di Sicania con i suoi 22 tra tecnici, professionisti, collaboratori, traduttori, direttori artistici e traduttrici internazionali hanno lavorato incessantemente e con grande amore e passione per la Terra che amano e a cui tutto si deve: la Sicilia.
Un mese e mezzo di lavoro straordinario ed eccezionale per mettere insieme forse per la prima volta in una vera e reale operazione di internazionalizzazione del prodotto siciliano seria e professionale.
L’Assessorato alla Cooperazione ha stanziato il 22 dicembre 2004 ben 230 mila euro per questo evento di rilancio serio ed autentico della Fiera di Messina.
La Regione Siciliana ha finanziato 400 mila euro all’Ente Fiera per questo progetto di rilancio.
Il 2 aprile 2005 in una conferenza stampa di respiro nazionale e internazionale è stata annunciato ai quattro venti che il Commissario dell’ente Fiera Dr. Bertolotta già vicario di gabinetto dell’Assessorato alla Cooperazione guidato da Carmelo Lo Monte avrebbe invitato a Messina una delegazione commerciale da 20 paesi esteri per presentare il prodotto di eccellenza siciliano in una veste mai vista prima.
Tutti sappiamo che la Fiera di Messina sta letteralmente cadendo a pezzi ma i tecnici del Consorzio avevano studiato un progetto per ” impacchettare ” artisticamente i fatiscenti immobili.
In una serie infinita e sfiancante di colloqui diretti il Consorzio Terre di Sicania aveva incontrato – uno per uno – 108 imprenditori Siciliani, food e non food, con capacità export e ne aveva studiato il profilo al fine di determinare la migliore combinazione di mercato con la domanda estera che a sua volta era stata selezionata all’estero dalle 20 Camere di Commercio che avevano proceduto alla ricerca dei buyers interessati. Ma non solo: il Consorzio Terre di Sicania aveva proceduto anche a organizzare, progettare e studiare uno spettacolo per ciascuna delle 5 serate della fiera: tre sfilate con la presenza delle più importanti stiliste siciliane, due sfilate spettacolo con gioielli in corallo e antichi gioielli di Piana degli Albanesi, una serata eno-gastronomica che il Commissario aveva pretesa gratuita e per 5000 persone e a base di pesce !! con sovraccarico di spettacolo folcloristico siciliano con 25 artisti e ballerini ed una sfilata di abbigliamento da mare .

Se ciò’ non bastasse il Commissario dell’Ente Fiera ha chiesto al Consorzio Terre di Sicania di procedere a organizzare i padiglioni tra food e non food riempiendoli ” di imprenditori provenienti da tutte e nove le province siciliane per dimostrare la “regionalità” della manifestazione.
Hanno lavorato 22 persone incessantemente e il Presidente del Consorzio ha affrontato anche viaggi per raggiungere i buyers nei loro paesi di origine per essere certi della validità degli stessi.
Estenuanti riunioni, tanto a Messina quanto a Palermo, presso la sede del Consorzio che in Assessorato, presso l’Ufficio del vicario di gabinetto dell’Assessore alla cooperazione, impegnavano tutti i collaboratori e professionisti del Consorzio per riuscire nell’ambizioso progetto del Commissario dell’Ente Fiera.
Messina è la Fiera, la Fiera doveva essere riscattata e assurta ai suoi meritati onori; Messina mostrava il suo valore al di là di collocazione geografica di un futuro ponte; i Messinesi avrebbero saputo premiare chi gli aveva restituito la Fiera Mercato e con essa la visibilità!!!

INOPINATAMENTE il 21 aprile 2005, a soli 13 giorni dall’inaugurazione della Fiera, con un impresentabile foglio di carta mandato a mezzo fax e scritto senza riflessione il Commissario dell’Ente Fiera comunicava al Presidente del Consorzio …che il tutto era troppo costoso e quindi aveva avuto un “bella pensata” consistente nel sostituire il progetto per cui si era lavorato per un mese e mezzo e per cui si erano mobilitate 200 persone da tutta la Sicilia oltre i 60 delegati esteri tra cui Presidenti di stati esteri e giornalisti esteri con un progetto più semplice ….: un modesta fiera artigianale senza missione commerciale né spettacoli, né sagra eno-gastronomica…, né Consorzio Terre di Sicania. Insomma, il ben servito con un semplice foglio di carta a mezzo fax.
L’Ente Fiera, pur giudicando il progetto realizzato dal Consorzio su spinta dello stesso Commissario ” bello .. anzi bellissimo” e per cui il Consorzio a fronte di un piano finanziario di appena 166 mila euro (a confronto delle 630 di cui l’Ente Fiera disponeva per il progetto) comprensive dell’impegno finanziario a provvedere direttamente alle circa 60 mila euro per il servizio per la ricerca dei buyers con profilo adeguato delle 20 Camere di Commercio estere, alle 20 mila euro tra book commerciali, depliant, medaglie in bronzo per ricordo della fiera mercato, alle 15 mila euro tra compensi per indossatrici , hostess, tecnici e inservienti e alle 12 mila euro circa di spese vive e costi per la realizzazione del progetto per il quale rimanevano impegnate per 2 mesi 22 persone, per cui rimaneva al Consorzio un veramente misero compenso professionale per il servizio, ha stabilito , non si sa in base a quale stima che doveva ottenere 2 milioni di euro per realizzarlo !!!
Il che, per chi scrive ma mi auguro anche per chi legge, è pura fantasia economica.

Malgrado le giuste rimostranze del Consorzio Terre di Sicania ad oggi il Commissario dell’Ente Fiera e l’Assessorato Regionale alla Cooperazione che l’ha finanziato hanno scelto il silenzio e si sono sottratti alle loro responsabilità.
Siamo stati quindi costretti, non per nostra responsabilità, ma nel loro incomprensibile e irresponsabile silenzio, a inviare centinaia di fax in Sicilia , in Italia e all’estero dove informavamo chi aveva creduto in noi e soprattutto nel progetto di vera internazionalizzazione del prodotto siciliano in Sicilia attraverso la Fiera Mercato di Messina che il progetto era stato ” abortito ” in una nuvolosa mattina del 21 aprile 2005. con un modesto fax del Commissario dell’Ente Fiera di Messina. Inimmaginabile è la ricaduta negativa di tale disfatta.

Solo per Vostra conoscenza l’ultimo Workshop regionale, a cui hanno partecipato 6 aziende e a cui sono intervenuti 5 buyers americani in tre giorni !!! …con prove alla mano rivelatosi assolutamente inutile …tenutosi a New York è costato alla Regione Siciliana 180 mila euro; ma nessuno di ciò si è scandalizzato.
Certamente ci sono i Tribunali ( forse esteri ) per risolvere queste questioni.
Ma non possiamo non tenere nel conto come quanto accaduto ha segnato il ricordo di più di 200 persone che certamente avranno modo di esternare a coloro che conoscono il loro sincero e autentico sdegno per una politica regionale cieca, sorda e muta davanti l’imprenditoria sana e virtuosa della Sicilia che chiede solo che il denaro pubblico, se deve essere speso, venga speso secondo progetti che gli portano autentico vantaggio.
Vi lascio cari fratelli Siciliani su queste righe e sono felice che possiate votare !!
Un’altra pagina della bella storia di Sicilia è stata mancata per la miopia dei nostri amministratori.
A presto e… all’estero dove il vero genio dei Siciliani trova la vera libertà di esprimersi.

Palermo, 27 Aprile 2005

Giovanna Avv. Livreri

Orgoglioso Presidente del Consorzio Terre di Sicania