Da L’Eco- Svizzera – SMENTITA –

Basilea, 5 Ottobre 2004

Caro direttore Catania,

non sono ad uso inviare articoli alle agenzie di stampa o a giornali online, ma quanto letto su L’Altra Sicilia mi costringe ad intervenire per smentire quanto da Lei scritto.


Dirigo L’ECO, settimanale italiano in Svizzera da ormai un decennio (esistiamo da oltre 38 anni e da 38 anni questo settimanale non è mai venuto meno agli obblighi di diligenza del giornalismo, quello vero). L’ho sempre fatto con umiltà e nel rispetto dell’informazione, e mi creda, mai è balenata in me la “voglia” dello scoop ad ogni costo, “voglia” che a quanto pare in lei è molto forte.

La prego quindi di volere pubblicare sul suo sito la presente integralmente.

Un giornalista non può e non deve dedurre verità solo e soltanto per aver sentito dire o letto (quanto stampato, e questo vale per tutti, non andrebbe solamente letto, andrebbe, soprattutto, capito).

Dubito, e mi permetta di farlo, che Lei abbia letto tanti articoli come sostenuto al telefono, in quanto inesistenti, al massimo uno, realizzato su un quotidiano basilese, il cui contenuto non era certo quello di mettere in bocca ai Governi Cantonali di Basilea Città e Basilea Campagna il diniego al Presidente della Regione Totò Cuffaro di entrare in Svizzera per “motivi mafiosi” nell’occasione della manifestazione BaSicilia (2-26 settembre 2004).

Siamo incontenibilmente incuriositi di sapere dove sia depositata la fantomatica nota verbale delle autorità elvetiche che dichiarano il Presidente Cuffaro, persona non “grata” e a cui quindi è impedito l’ingresso in Svizzera.

Mi preme precisare infatti che gli amministratori elvetici su quell’articolaccio tendenzioso, di cui mi sfugge, ma non tanto, l’assoldamento, hanno risposto con estrema chiarezza che in ogni Stato di diritto un individuo è innocente sin quando questi non è condannato. Quindi rimaneva da parte loro gradita la presenza delle Istituzioni Siciliane e la cosa non creava alcun imbarazzo (leggasi comunicato stampa della Cancelleria di Stato del Cantone di Basilea Città).

Le Istituzioni isolane, degnamente rappresentate dall’Assessore all’Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana On. Leontini hanno accolto l’invito presso il Palazzo di Governo di Basilea al ricevimento ufficiale congiunto dei due Cantoni.

Tengo a precisare inoltre che il Presidente della Regione in quelle circostanze era impegnato ufficialmente, come ben noto, a partecipare in qualità di presidente del Comitato delle Regioni Insulari del Mediterraneo (IMEDOC) e del CPRM (Comitato delle Regioni Periferiche e Marittime) in seno all’Unione Europea a Oslo.

Non voglio qui dilungarmi in polemiche sterili e tendenziose, mi preme ancora una volta sottolineare la totale ed eccezionale disponibilità dei due governi cantonali nell’aiutare la comunità siciliana attraverso il comitato di BaSicilia e permetterci di realizzare una manifestazione che, per intensità e dimensioni, non ha precedenti né in Svizzera né in tutta Europa.

L’altro articolo che Lei avrebbe letto, caro Direttore, è quello apparso sempre sullo stesso quotidiano basilese che riportava una intervista ad altro uomo politico siciliano, che tra l’altro asseriva che quanti impegnati per BaSicilia erano portatori di cultura di illegalità. Sempre che, col beneficio d’inventario, tali affermazioni siano state realmente fatte, visto che l’articolista basilese è lo stesso del primo articolo. Probabilmente quest’ultimo ha smarrito per strada, sempre che l’abbia mai avuta, l’etica deontologica (mi risulta infatti anche il coinvolgimento di funzionari consolari ai quali, senza essere mai stati intervistati, sono state attribuite affermazioni assurde e mai fatte).

Dopo tutta questa vicenda, l’unica cosa che riesco a immaginare è il tentativo di strumentalizzazioni per “meschini” interessi di bottega sulla pelle di BaSicilia, il cui scopo, tra l’altro raggiunto, è stato quello di raccontare la Sicilia nella sua interezza e non parte di essa, per come qualcuno, non presente ma invitato (e gli assenti hanno sempre torto), ha tentato di differenziare.

A tal proposito mi preme evidenziare, con immensa gratitudine, l’impegno e la dedizione al servizio dimostrata con impareggiabile spirito di abnegazione di tutti quei funzionari della Regione Siciliana che hanno permesso, in larga misura, la realizzazione di BaSicilia. Stessi sentimenti di gratitudine, e non per dovere formale e si sottolinea non per dovere formale, vanno a tutti le Istituzioni Pubbliche e alle aziende siciliane che hanno partecipato attivamente e proficuamente a questa manifestazione.

Caro Direttore, mi creda, la nota più bella è certamente l’entusiasmo della popolazione del basilese e dei loro amministratori, che visti i risultati (55 mila presenze), ci hanno chiesto di ripetere questo evento.

In conclusione, La prego smentisca quell’articolaccio da Lei pubblicato intitolato “Negato l’ingresso in Svizzera al Presidente della Regione Siciliana”, altrimenti rischiamo da siciliani una figuraccia terribile e soprattutto quella di creare un incidente diplomatico, le cui responsabilità dovranno essere debitamente assunte, quando, mi creda, non ve ne soni i presupposti.

Cordiali saluti,

Emiddio Bulla


Direttore responsabile de L’ECO – Svizzera