Riforma Costituzionale, L’ALTRA SICILIA invita i cittadini a votare NO

logo-as10La revisione costituzionale prospettata dal Governo riduce il Senato a un’assemblea non eletta dai cittadini e sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al governo, mentre scompaiono le Province. – in Sicilia ad esempio erano state abolite già dallo Statuto di Autonomia regionale. 
I cittadini, cui appartiene la decisione finale, non sono mai stati coinvolti nella discussione sulle riforme necessarie, dal momento che solo il governoha voluto e dettato al Parlamento questa riforma della Costituzione, mascherandola con l´esigenza di una semplificazione dell’attività legislativa e di un risparmio sui costi della politica. Niente di tutto questo pero.
La riforma comporterà una moltiplicazione dei procedimenti legislativi e una proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni, con un prevedibile aumento dei costi della politica.
L’ALTRA SICILIA, preoccupata per le ripercussioni che la riforma avrà sulle autonomie locali e regionali – specialmente in riferimento ai numerosi attacchi mossi allo Statuto di Autonomia della Regione Siciliana (STATO DI SICILIA) – denuncia il palese declassamento delle autonomie locali e regionali e la fatale conseguenza che l’iniziativa legislativa passi decisamente dal Parlamento al governo, in contraddizione con il carattere parlamentare della nostra Repubblica.
 
Proprio per evitare che il nostro Statuto di Autonomia venga attaccato dalla riforma Noi diciamo NO
La riforma del sistema elettorale porterà poi il governo a non essere più l’espressione di una maggioranza del Paese, infatti con la nuova legge elettorale (c.d. Italicum) – risultato di forzature parlamentari e di voti di fiducia – una minoranza, grazie ad un abnorme premio di maggioranza e al ballottaggio, si impadronirà alla Camera di 340 seggi su 630. Ridotti il numero e le prerogative del Senato, il Presidente del consiglio avrà il dominio incontrastato di deputati in pratica da lui stesso nominati e gli stessi organi di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, Csm) invece di controllori diventeranno controllati e peggio subalterni.
L’ALTRA SICILIA reputa poi gravissimo il fatto che un Parlamento, eletto con una legge giudicata incostituzionale dalla Corte, abbia operato indebitamente per sconvolgere il patto costituzionale che sorregge la vita politica e sociale del nostro paese.
Nelle more di una comunicazione pubblica inesistente e con la Rai sempre più nelle mani del governo che ne definisce i vertici, L’ALTRA SICILIA chiede ai cittadini di informarsi e, se non lo avessero già fatto, di firmare la richiesta dei referendum e poi bocciare con un voto meditato e consapevole nei referendum questa pessima legge di riforma costituzionale.
Il Comitato Direttivo