Se i Ciprioti ci chiamano mafiosi.

Milano, 15 settembre 2005

L’Altra Sicilia denuncia oggi la notizia dell’immagine di “mafiosi” che accompagna la squadra siciliana che per la prima volta varca il confine italico e sbarca in Europa.


Ci aspettiamo il solito peana dei politici siciliani a dire che no, non è vero che siamo mafiosi, che il siciliano è onesto e che sono i Ciprioti ad essere ignoranti.

Certo! I Ciprioti sono ignoranti ed arroganti quando ci descrivono come mafiosi. Semplicemente non ci conoscono. Se ci conoscessero bene saprebbero che nelle nostre e nelle loro vene scorre lo stesso sangue, la stessa linfa greca che ha nutrito le comuni radici, saprebbero che Sua Maestà Siciliana era anche “Re di Cipro e Gerusalemme”…

Quanto alla mafia – è vero – c’è, c’è stata, ma non ce n’è certo di meno in Cina, in Messico, negli USA,… Perché solo noi (e non soltanto a Cipro) dobbiamo andare in giro con questa infamia addosso che copre ogni altra forma d’identità?

A pensarci bene, però, la colpa non è solo dei Ciprioti… La colpa – fatecelo dire – è soprattutto dell’Italia! E’ l’Italia che prima ha venduto la spontanea rabbia dei “picciotti” (quelli che la consegnarono all’Unità d’Italia) ad una classe dirigente di mafiosi in cambio di un sostegno tranquillo alla sua “dominazione” e poi ha venduto nel mondo la nostra immagine come quella di isola della mafia! E’ l’Italia la nostra principale nemica, quella che ci ha fatto un danno quasi irreparabile in circa 140 anni di oppressione!

Come? In due modi (limitandosi ai tempi più recenti):


– Uno, più evidente, facendo lucrare per anni la RAI con polpettoni tipo “La Piovra” e “scemeggiati” simili o creando la fortuna personale di alcuni politicanti venditori dell’Antimafia nel mondo;

– Un altro, più sottile, isolando la Sicilia dal mondo.
Se la Sicilia non ha rapporti con il mondo nessuno la conosce e, quando deve farsene un’immagine, finisce per prevalere lo stereotipo.

Se la Sicilia non è mai stata in UEFA non è “normale” che una sua squadra giochi in Europa come quella di un qualunque paese, e così oggi diventa strano che lo faccia…

Se non dovessimo passare per ogni cosa dalla Penisola, se non dovessimo presentarci ogni volta all’estero come italiani (per la vergogna di doverci dire Siciliani) forse l’immagine positiva della Sicilia sarebbe più conosciuta.

Usciamo dunque allo scoperto, bypassiamo la Penisola!

Chiediamo e costruiamo legami diretti di ogni tipo (infrastrutturali, commerciali, sportivi, culturali) che leghino la Sicilia, come un paese a sé, al resto del mondo, e … il cliché crollerà da solo perché tutti si renderanno conto che non avrà alcun senso.

Abbiamo più volte detto che non rifiutiamo l’unione politica con l’Italia e lo ribadiamo ancora, ma qualcuno deve spiegarci perché non possiamo avere contatti diretti con l’estero senza prenderci l’accusa di separatismo… Il motivo è semplice: una terra che può essere “interfacciata” solo da un’altra per avere rapporti con il resto del mondo si chiama “Colonia” e questo spiega tutto.

Ma dove vogliamo andare se ancora oggi, anche per andare soltanto in Sardegna, che è a due passi dalla Sicilia, si deve passare in aereo per Roma o prendere i traghetti che non vuole più nessuno e che passano a orari e giorni scomodissimi?

Intanto ricordiamo ancora una volta che il termine mafia è stato coniato per i Siciliani nel 1862, che mai nessuno, prima d’allora, ci conosceva con quest’etichetta, che la Sicilia provincia d’oltremare d’Italia e la Sicilia mafiosa sono semplicemente due facce della stessa medaglia. Solo il risveglio e il recupero della nostra dignità ed identità potrà liberarci di queste palate di fango; le altre strade non conducono da nessuna parte…

Viva la Trinacria! Viva il Vespro! Viva la Sicilia!