Il futuro Trattato OMS sulle pandemie

Il futuro Trattato internazionale sulle pandemie che l’OMS  sta preparando potrebbe leggersi oggi come una minaccia : quella di voler confiscare ai governi degli Stati membri UE la loro sovranità in materia di politiche di salute pubblica

La difesa della libertà costituisce oggi più che mai una delle sfide maggiori del XXI secolo ma chi potrebbe essere tanto stolto da opporsi ad un Trattato che cerca di migliorare la prevenzione, la preparazione e le risposte necessarie a combattere le future e sempre inauspicabili  pandemie?

Tuttavia , in caso di instaurazione di un regime di pandemia mondiale , esiste il rischio  reale di conferire all’OMS poteri eccessivamente coercitivi  che , come abbiamo vissuto nel corso del Covid 19 , potrebbero comportare aspetti liberticidi inaccettabili.

Per mitigare l’accusa di un possibile trasferimento  di sovranità, l’OMS ricorda che ogni Stato membro rimane abilitato ad emendare il testo in discussione  .In verità però, una volta che il Trattato venisse firmato, l’organizzazione acquisirebbe forti mezzi di pressione sugli Stati.

Il testo finale del Trattato dovrà essere presentato all’Assemblea Mondiale della sanità entro il maggio del 2024 ma, al momento, l’esame del testo in discussione appare perlomeno inquietante.

Innanzitutto l’art 15 , che prevede che sia il direttore generale dell’OMS  a dichiarare lo stato pandemico, appare discutibile perché esclude che tale dichiarazione possa provenire da una concertazione tra le parti .

L’OMS cerca però di rassicurare gli Stati quando li lascia padroni di ricorrere alle loro politiche di sanità pubblica come risposta alle pandemie. Aggiunge però come condizione essenziale che le attività esercitate nei limiti della loro giurisdizione o sotto il loro controllo non nuocciano  alla loro popolazione nè agli altri paesi: come dire che gli Stati possono effettivamente decidere autonomamente sì, ma sotto diretto controllo.,

Anche l’art. 20  quando prevede la creazione di un Comitato designato come il solo organo incaricato di definire le politiche e di decidere le misure  opportune e non soltanto abilitato a dare raccomandazioni,  – come forse sarebbe più rispettoso della suddetta sovranità –   appare molto discutibile. C’è anche un regime sanzionatorio nel trattato quando all’art 22 stabilisce un sistema di controllo attraverso un organo incaricato di esaminare le eventuali violazioni.

Per quanto attiene poi al bilancio finanziario, ricordiamo che il sistema di finanziamento dell’OMS dimostra di essere sospettato di confitto di interesse dal momento che i contributi fissati dagli Stati membri  ammontano solo al 20% del bilancio complessivo e l’ organismo, sempre più privatizzato , sia finanziato direttamente dalle fondazioni private come Bill-et-Melinda-Gates o Bloomberg Family Foundation, e da diverse industrie farmaceutiche.

Certo niente da obiettare se i doni di questi enti privati provenissero esclusivamente da uno slancio filantropico . Il fatto è che questi enti intervengono finanziariamente solo se l’organizzazione mondiale della sanità destina questi fondi a politiche e metodi decisi e scelti dagli stessi organismi donatori

Se le cose stanno effettivamente così, sarebbe veramente ragionevole cedere la nostra sovranità sanitaria a tale organismo?  Sarebbe veramente accettabile che un laboratorio farmaceutico decida di finanziare l’OMS a condizione che  , dichiarato uno stato pandemico, l’infezione debba essere trattata con un vaccino prodotto dal laboratorio il cui generoso donatore sia pure il proprietario del brevetto?

Allo stato attuale delle discussioni,  gli Stati membri  ed i loro cittadini appaiono poco cautelati da questo Trattato che , a lume di logica , dovrebbe essere contrastato anche se sembra che molti paesi abbiano presentato emendamenti che rafforzano l’aspettò coercitivo del regolamento ed addirittura propongano un controllo più severo da parte dell’OMS.

Il nuovo Trattato prevede anche , molto democraticamente, il silenzio assenso. Vale a dire che se i governi non manifestano ,entro i dieci mesi che seguono alla firma del trattato, la loro opposizione, le disposizioni si riterranno accettate.

Una struttura che imponga importanti limitazioni di libertà’ non può essere accettata senza alcun correttivo, come ad esempio, la creazione di un meccanismo di controllo indipendente per garantirne la trasparenza e la responsabilità .

Evidentemente c’è il rischio che l’OMS alla fine vari quest’accordo che avrà valore di Trattato applicabile agli Stati membri . Probabilmente le pandemie potranno ritornare ma a questo punto spetterebbe soltanto agli Stati definire le politiche di contrasto , non ad un’organizzazione che , a questo punto , potrebbe essere sempre sospettata di aver dichiarato uno stato pandemico solo per motivi economici o ideologici . Un regime di pandemia mondiale le cui conseguenze sarebbero deleterie per la nostra stessa  libertà individuale

Eugenio Preta